Sisma: Cosa fare per la Sicurezza degli Edifici e delle Persone
Ciao e benvenuto,
con il presente articolo apriamo questa nuova sezione blog del nostro portale.
Voglio iniziare con un articolo pubblicato su ediltecnico.it il giorno 24.08.2016, giorno del terremoto di Amatrice, Accumuli, Pescara del Tronto ed altri comuni.
In più farò dei commenti ai miei stessi scritti del periodo passato.
Il titolo che scelse la redazione di ediltecnico.it è stato molto incisivo soprattutto dal punto di vista della speranza, che gli scritti lasciavano, di avere tecniche e conoscenze tali da poter fare qualcosa per prevenire disastri e perdite di vite umane dopo un sisma:
“Terremoto Centro Italia: cosa fare per la sicurezza degli edifici e delle persone”
A cosa stai pensando? Questa è la domanda che pone di default Facebook …
In questo momento la rabbia è il sentimento che più allinea il mio stato emotivo.
Perché è nuovamente successo che un terremoto piega e distrugge paesi interi del nostro fantastico Paese? Cosa si può fare per alleviare le problematiche del patrimonio edilizio italiano?
Lo Stato Italiano, in qualità di Padre di Famiglia, cosa potrebbe o dovrebbe fare? Noi ingegneri esperti di strutture antisismiche, cosa possiamo fare?
Le risposte a tutte queste domande le ho sempre divulgate su tutti i miei mezzi di comunicazione … libri tecnici di primaria casa editrice, facebook, blog, e-book …
Ora cercherò, per quanto possibile di dire la mia, sperando che uomini al potere come Renzi ed Alleati od Opposti possano farne buon uso.
I colleghi esperti in strutture possono, forse, capirmi. Il mio stato emotivo era veramente stato messo a dura prova.
In un certo senso mi sentivo responsabile di non aver divulgato al massimo delle mie possibilità la necessità di sbrigarsi nella definizione di un piano nazionale che vedesse l’urgenza del recupero dei nostri centri storici.
In qualità di Consulente in Antisismica per Professionisti del settore, sentivo e sento la necessità di urlare all’emergenza.
Forse oggi, 19.05.2017, lo stato italiano ha un pochino intuito il problema della vulnerabilità di tutti, e ripeto tutti, i centri storici bellissimi della nostra Italia.
Il territorio italiano è tutto sismico. Questo lo sto dicendo dal 1997. Passi sono stati fatti, Roma ha la sua zonazione sismica, Torino anche, Milano l’ha inserita poco tempo fa … Insomma ci si sta muovendo nella direzione giusta.
In effetti sono stati fatti passi importanti.
Ricordo il mio sgomento negli anni 1999-2000 quando lavoravo presso una società di ingegneria strutturale di Milano. Vedevo il loro, e purtroppo anche il mio modo da loro indicato, di progettare le strutture nuove e gli interventi su opere esistenti.
In quel periodo ero il giovane di studio, un po’ altezzoso e sicuro delle proprie conoscenze ingegneristiche. Non si calcolava come oggi. I colleghi di Milano strappavano una travata o una pilastrata al di fuori del contesto in cui erano inseriti. Non esisteva il calcolo tridimensionale 3D; non esisteva il calcolo sismico.
Quando io parlavo di Eurocodici ed analisi multi modale con spettro di risposta, i loro commenti erano orribili: “Milano non si trova in zona sismica …”.
Oggi le Norme Tecniche per le Costruzioni considerano Milano sismica con accelerazione di picco al suolo pari a 0.05g, su suolo rigido di categoria A. In pratica nel reticolo delle NTC non è considerata né la qualità del suolo né la classe d’uso del fabbricato. Valore di accelerazione che tende, insomma, ad aumentare nei casi reali.
Oggi Milano ha intuito il problema. È stato reso obbligatorio per i fabbricati con un’età superiore a 50 anni il Certificato di Idoneità Statica. Buon passo in avanti…
Ma non basta … Non può bastare in un paese che vanta i migliori ingegneri del mondo. Professori del Politecnico di Torino dagli anni 80 hanno creato con altri uomini di altri paesi gli EUROCODICI.
Siamo stati i primi a studiare dal 1992 documenti ENV di Eurocodici non ancora in pubblicazione.
Parlo di gente come:
NERVI, MARRO, DE BERNARDI, BIASIOLI, VALLINI, MANCINI, LANCELLOTTA, JAMIOLKOWSKI, DE STEFANO … che hanno dato le basi dell’antisismica non solo in Italia, ma in tutto il mondo.
Nonostante la grande matrice universitaria italiana, succedono ancora disastri che altrove, tipo Los Angeles, Tokyo e Hong Kong, non possono mai accadere per sismi di magnitudo 6.0!!!! Cosa fare?
Cosa fare? La mia idea è stata quasi completamente recepita dalle Linee Guida del 28.02.2017 con il Decreto del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti.
Sicuramente è stato un caso… Sicuramente nessuno del governo si è rifatto a quanto appresso scritto nel 24.08.2016 e derivante da considerazioni già pubblicate nel 2009.
Questo non è importante, ma è indispensabile capire che l’Italia è altamente vulnerabile nel presente e nel futuro.
Copiare ciò che è stato fatto per il risparmio energetico anche nel campo di sicurezza sismica. In pratica basterebbe determinare la Capacità Sismica di ogni fabbricato sottoposto a manutenzione ordinaria e straordinaria, sottoposto a cambio di destinazione o uso, sottoposto a successione, sottoposto a vendita od affitto.
Basterebbe semplicemente questo per rendere edotti tutti sul fabbricato che si va ad occupare.
Sotto ogni numero civico dovrà comparire una sigla:
C.S. = # Un semplice numero che esprime in termini di accelerazione di picco al suolo, quale è la massima resistenza del fabbricato in oggetto.
Semplice, banale ma utilissimo.
Ognuno di noi saprebbe di quale magnitudo il fabbricato in cui vive, in cui lavora, potrebbe collassare. Questo semplice CS eviterebbe di comprare appartamenti fatiscenti dal punto di vista anti-sismico, anche se bellissimi da quello architettonico.
In effetti è stato fatto QUASI quello che dicevo.
Ma siamo ancora molto indietro nei concetti importantissimi espressi nelle righe sopra.
Ad oggi solo chi intende migliorare o adeguare sismicamente un fabbricato è obbligato a definire la Classe di Rischio Sismico ante e post opera.
E tutti gli altri fabbricati? Qualcosa è stato fatto … ma non basta.
Un fabbricato che non verrà sottoposto ad interventi antisismici è destinato a crollare in caso di sisma?
Ribadisco l’urgenza della valutazione della vulnerabilità dei fabbricati dei centri storici.
Ogni apparecchio elettrico ha una etichetta che evidenzia la sua Classe Energetica…
Ogni fabbricato DEVE avere la sua ETICHETTA DI CAPACITA’ SISMICA™ affissa sotto il numero civico.
Dalle immagini visibili in internet è palese notare quali sono i fabbricati che hanno avuto problemi…
Lo Stato dovrebbe semplicemente fare una Ordinanza di Protezione Civile imponendo la definizione del CS in ogni fabbricato italiano.
In più, ovviamente, dovrebbe dare la possibilità di generare un Credito di Imposta per la realizzazione dei lavori di miglioramento sismico.
È nato il SISMABONUS, valido per chi intende fare lavori di miglioramento o adeguamento sismico.
Semplice. Ma come diceva Einstein, la genialità è nella semplicità. …
ed i nostri governanti non sono mai stati semplici … In America esiste un albo particolare destinato agli ingegneri strutturisti esperti di antisismica.
In Italia non sanno nemmeno la differenza tra un ing. civile idraulico e un ing. civile geotecnico. Non meravigliamoci se lavori di adeguamento sismico vengono fatti da ingegneri elettrici ed elettronici …
Queste righe sono rimaste completamente vere. Anzi verissime.
In Italia tutti possono fare tutto.
L’architetto può fare calcolo strutturale.
L’ingegnere elettronico, può fare calcolo strutturale.
Ma anche l’ingegnere navale può occuparsi di ingegneria strutturale antisismica.
Però, non tutti possono occuparsi di ACUSTICA, pratiche VIGILI DEL FUOCO, SICUREZZA CANTIERI …
Insomma siamo un popolo veramente strano; per usare un eufemismo. Molto c’è da fare e credo che nei prossimi 20 anni le cose forse cambieranno.
Ci sono un po’ di cose da sistemare, ma sono convinto che il buon Renzi riuscirà anche a leggere queste righe scritte da chi opera nel settore dal 1997 e a sentire meno quei professoroni che sanno di poco e male. Che hanno ingarbugliato una normativa sismica copiata male dagli Eurocodici.
Renzi, cosa ha fatto? Io non voglio criticare nessuno, soprattutto se non è del settore.
Ma, se il buon Matteo non è riuscito a capire che un Renzo Piano non può sapere di antisismica e terremoti, come può intuirlo l’amico dal fruttivendolo?
E, soprattutto, se chi governa non sa per nulla quale sia la differenza tra un architetto ed un ingegnere edile e tra uno strutturista ed un idraulico, come è possibile scrivere buone regole di vita comune?
Suggerisco anche di occuparsi essenzialmente di ciò che si conosce.
Occupatevi della vostra materia e lasciate perdere tutti i settori in cui non siete preparati al 100%.