La presente relazione è relativa all’ampliamento dell’immobile sito in Roma. L’intero edificio verrà realizzato con strutture portanti in legno lamellare GL24h ed LVL. In particolare si realizzerà l’impalcato di fondazione con travi in legno lamellare GL24h mentre le pareti, la copertura e l’impalcato di calpestio verranno realizzati in legno LVL. Le strutture di fondazione saranno costituite da un sistema di viti elicoidali in acciaio ancorate all’impalcato in legno ed infisse nel terreno. La struttura si sviluppa per un solo piano fuori terra.
– TERRENO DI FONDAZIONE
Le indagini effettuate, mirate alla valutazione della velocità delle onde di taglio (VS30) e/o del numero di colpi dello Standard Penetration Test (NSPT), permettono di classificare il profilo stratigrafico, ai fini della determinazione dell’azione sismica, di categoria C [C – Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti].
La tipologia delle opere di fondazione sono consone alle caratteristiche meccaniche del terreno definite in base ai risultati delle indagini geognostiche.
Nel caso in esame la struttura di fondazione è costituita da: fondazioni profonde del tipo Viti Elicoidali.
Si è proceduto dapprima alla valutazione delle sollecitazioni massime agenti ed in seguito riportate:
– N = 60.80 KN (Compressione)
– N = 33.70 KN (Trazione)
– Hx = 9.60 KN (Taglio lungo la direzione X)
– Hy = 15.50 KN (Taglio lungo la direzione Y)
Sulla base delle stesse e delle schede tecniche forniteci, si è quindi provveduto alla scelta della Vite più idonea ad assorbire tali sollecitazioni.
La vite scelta è KSF M 140×2100-M24
Abbiamo tenuto conto, oltre alla scheda tecnica della vite, anche della scheda di dimensionamento fornita dall’azienda costruttrice che produce questo tipo di viti.
– ANALISI DEI CARICHI
Un’accurata valutazione dei carichi è un requisito imprescindibile di una corretta progettazione, in particolare per le costruzioni realizzate in zona sismica.
Essa, infatti, è fondamentale ai fini della determinazione delle forze sismiche, in quanto incide sulla valutazione delle masse e dei periodi propri della struttura dai quali dipendono i valori delle accelerazioni (ordinate degli spettri di progetto).
– VALUTAZIONE DELL’AZIONE SISMICA
In particolare il procedimento per la definizione degli spettri di progetto per i vari Stati Limite per cui sono state effettuate le verifiche è stato il seguente:
• definizione della Vita Nominale e della Classe d’Uso della struttura, il cui uso combinato ha portato alla definizione del Periodo di Riferimento dell’azione sismica.
• Individuazione, tramite latitudine e longitudine, dei parametri sismici di base ag, F0 e T*c per tutti e quattro gli Stati Limite previsti (SLO, SLD, SLV e SLC); l’individuazione è stata effettuata interpolando tra i 4 punti più vicini al punto di riferimento dell’edificio.
• Determinazione dei coefficienti di amplificazione stratigrafica e topografica.
• Calcolo del periodo Tc corrispondente all’inizio del tratto a velocità costante dello Spettro.
– AZIONI SULLA STRUTTURA
I carichi agenti sui solai, derivanti dall’analisi dei carichi, vengono ripartiti dal programma di calcolo in modo automatico sulle membrature (travi, pilastri, pareti, solette, platee, ecc)
I carichi dovuti ai tamponamenti, sia sulle travi di fondazione che su quelle di piano, sono schematizzati come crichi lineari agenti esclusivamente sulle aste. Su tutti gli elementi strutturali è inoltre possibile applicare direttamente ulteriori azioni concentrate e/o distribuite.
– APPLICAZIONE DELLE FORZE SULLA STRUTTURA
Per ogni superficie esposta all’azione del vento si individua la posizione del baricentro ed in corrispondenza di esso, dal diagramma delle pressioni dell’edificio, si ricava la pressione per unità di superficie.
Per gli elementi strutturali la pressione è trasformata in:
– forze lineari per i beam (pilastri e travi)
– forze nodali per le shell (pareti, muri e solette).
Per gli elementi non strutturali (tamponature, solai e balconi) la forza totale (pressione nel baricentro per superficie) viene divisa per il perimetro in modo da ottenere una forza per unità di lunghezza che viene applicata sugli elementi strutturali confinanti.
– VERIFICHE DI RESISTENZA (Elementi in legno)
Per quanto concerne la verifica degli elementi strutturali in legno, le verifiche effettuate per ogni elemento dipendono dalla funzione dell’elemento nella struttura. Ad esempio, elementi con prevalente comportamento assiale (controventi o appartenenti a travature reticolari) sono verificate a trazione e/o compressione; elementi con funzioni portanti nei confronti dei carichi verticali sono verificati a Pressoflessione retta e taglio; elementi con funzioni resistenti nei confronti di azioni orizzontali sono verificati a pressoflessione/tensoflessione deviata e taglio oppure a sforzo normale se hanno la funzione di controventi.
– Verifiche di Instabilità
Per tutti gli elementi strutturali sono state condotte verifiche delle membrature nei confronti di possibili fenomeni di instabilità, quali lo sbandamento laterale degli elementi compressi o pressoinflessi.
• Verifiche di stabilità per elementi compressi;
• Verifiche di stabilità per elementi inflessi e compressi
– VERIFICHE DI DEFORMABILITA’
Le deformazioni di una struttura, dovute agli effetti delle azioni applicate, degli stati di coazione, delle variazioni di umidità e degli scorrimenti nelle unioni, devono essere contenute entro limiti accettabili, sia in relazione ai danni che possono essere indotti ai materiali di rivestimento, ai pavimenti, alle tramezzature e, più in generale, alle finiture, sia in relazione ai requisiti estetici ed alla funzionalità dell’opera.
Considerando il particolare comportamento reologico del legno e dei materiali derivati dal legno, si devono valutare sia la deformazione istantanea sia la deformazione a lungo termine.
Per la verifica di deformabilità, occorre determinare preventivamente la deformazione iniziale e la deformazione finale.
Strutture portanti in legno lamellare GL24h ed LVL