È passato un anno intero dal terremoto che ha colpito quattro regione del Centro Italia: Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche. La domanda sorge quasi automatica: cosa è stato fatto?

Domanda a cui siamo tenuti a rispondere tutti. Uomini e donne del comparto costruzioni; istituzioni statali; proprietari immobiliari; ingegneri; architetti; geometri; commercialisti; avvocati; medici; vigili del fuoco; forze armate …. Insomma lo Stato Italiano non è fatto solo dagli uomini che governano l’Italia. 

A scuola mi dicevano sempre: “Lo Stato Italiano siamo noi!!”

Lo sciame sismico che ha colpito il Centro Italia, anche se qualche associazione di categoria turistica sostiene che è improprio parlare di Centro, è stato lunghissimo …  e non è ancora del tutto terminato. Basta scaricare una semplice App per verificare che scosse fino a magnitudo 2.0-3.0 sono ancora quasi quotidiane.

Ogni giorno escono fuori professoroni che sostengono teorie strambe su problematiche disparate: dalla geologia ai materiali utilizzati; dalle tecniche costruttive alle metodologie di calcolo; dalle normative in uso alla preparazione di noi ingegneri civili strutturisti.

Le cose, carissimo, sono molto diverse da quanto i media ci vogliono inculcare e far credere.

Sono stanco di sentire dire solo corbellerie da parte di uomini e donne che non appartengono al settore per il quale si permettono di esprimere opinioni assolutamente infondate e banali.

Il primo aspetto da sfatare è la preparazione dei professionisti italiani. Le nostre università ed i nostri Politecnici sono tra i migliori al mondo. Architetti ed Ingegneri italiani sono ben visti e ricercati in tutto il mondo. Proprio ieri abbiamo ricevuto
telefonata di affidamento di incarichi dal Guatemala, per una società importante che ha sede in Messico. Abbiamo lavorato in Iraq, Iran, Russia, Turchia, Isole Seychelles, Svizzera, Australia. Insomma, l’ingegneria italiana è ben vista in tutto il mondo.

Il problema fondamentale del nostro Paese, ma io oserei dire della nostra mentalità, è quello di non essere capaci a fare squadra, ad allearsi e lavorare insieme ognuno con le proprie competenze. I nostri professionisti hanno la stessa mentalità dei genitori artigiani: muratori, agricoltori, fabbri, idraulici ed elettricisti. Io stesso ho un eccellente capo mastro muratore come papà. Fortissimo, molto bravo nel suo lavoro. Unico nella capacità di risolvere problematiche relative al lavoro quotidiano… Unico suo difetto? Non riuscire a lavorare insieme ad altre persone. Per la serie: “Io sono il migliore del mio campo e solo io posso farlo bene …”

Questa è la mentalità che impedisce a noi professionisti quarantenni di aggregarci, di fare squadra, di fare studi professionali all’Americana … con tantissime specializzazioni e dove ognuno cerca di dare il massimo possibile all’interno della nicchia in cui lavora. 

In Italia, invece, la situazione è completamente contraria. Tutti vogliono la propria indipendenza. Tutti vogliono il proprio studietto professionale. Tutti vogliono la fantomatica targa appesa sulla soglia della porta. Questa mentalità è devastante. 

Perché?

Semplicemente perché il lavoratore del piccolo studio di ingegneria sotto casa è SOLAMENTE il titolare. Lui è il solo a fare bene il lavoro. Lui è il solo ad andare in posta per ritirare una raccomandata. Lui è il solo a recarsi presso il Comune o presso il Genio Civile. Lui si occupa del computer che non funziona. Lui si occupa di impianti, di idraulica, di ingegneria, di seguire 10 cantieri al giorno. Lui è il PR di se stesso. Lui va a parlare con il sindaco del paese per racimolare un incarico professionale. Lui parla con la signorina della TIM per poter accedere ad un piano tariffario super scontato. Parla anche con l’addetto Enel …

TUTTOLOGIA …

Il danno che facciamo a noi stessi si chiama, per l’appunto, tuttologia. Dispersione di energie. Dispersione di competenze. Dispersione di risorse. Quando in studio si è soli non è possibile fare altro che occuparsi di tutto. Se passa il signore per una fusione catastale, il tuttologo andrà anche in catasto, tralasciando lo studio sul nuovo Decreto Ministeriale che sta per essere pubblicato sulle Norme Tecniche per le Costruzioni. Non è possibile concentrarsi e dare il massimo in tutti gli argomenti del comparto costruzioni. Non è possibile perché non siamo più ai tempi di Leonardo Da Vinci in cui le conoscenze di tutta la sua vita sono pari alle nuove informazioni che ogni giorno vengono distribuite solo in rete. 

Le grosse società l’hanno capito bene. L’unione fa la forza. Tanto è vero che sentiamo sempre notizie in merito a grosse banche che diventano sempre più importanti nel mercato aggregandosi con altre realtà.

Noi invece, amiamo la solitudine.

Il secondo mito da sfatare è l’eternità delle costruzioni.

Una struttura non può durare per l’eternità … Si dice, ed anche le Norme Italiane l’hanno ben documentato, che la Vita Utile di un fabbricato sia di non oltre 50 anni. Tutti i materiali per le costruzioni invecchiano. La vetustà è il principale problema del nostro costruito storico. 

Il terzo mito da sfatare è l’urgenza e la necessità di mantenere in piedi strutture, anche storiche, che non soddisfano più le esigenze dell’epoca moderna. 

Questo concetto è tipico degli uomini e donne della Sovraintendenza. In Italia se un fabbricato ha superato i 50 o 70 anni ha raggiunto l’interesse storico. E quindi bisogna preservarlo, contenerlo, mantenerlo in piedi lottando contro ogni materia dell’ingegneria strutturale ed antisismica. Purtroppo, non è possibile. O meglio, non possiamo abitare per migliaia di anni sempre nello stesso fabbricato!!! Oramai è assolutamente palese a tutti. I fabbricati più vulnerabili alle azioni telluriche sono proprio quelli dei famigerati centri storici italiani.

Occorre riformulare e riprogrammare la mente del personale della Sovraintendenza. 

Strutture che non rispondono alle minime sicurezze antisismiche devono essere abbattute e fedelmente ricostruite.
Non ci sono alternative. Si parla di miglioramento sismico per le strutture storiche. Non si può procedere al troppo invasivo adeguamento sismico. Ciò comparta esattamente quanto abbiamo visto dal 24 agosto 2016 al 30 ottobre
2016. Strutture storiche, Chiese, Campanili e Conventi, già riparate nel post terremoto del 1997 hanno ripresentato danni quasi completamente identici.

Occorre che lo Stato percepisca la problematica della SOLA urgenza di salvaguardare la incolumità pubblica. Questo è possibile facendo in modo che tutte le strutture storiche e non storiche siano in grado di resistere alle azioni sismiche esattamente come se fossero nuove. Invero, nelle nuove norme che sostituiranno quelle del D.M. 14.01.2008 il governo fa uno sconto sull’azione sismica prevista negli interventi sul costruito storico per il miglioramento ed adeguamento sismico.

A tutto questo si aggiunge anche il forte incremento di ispezioni fondali per la ricerca di petrolio nel nostro mare Adriatico. Con le ovvie conseguenze di incremento in quantità e intensità dei terremoti che colpiranno il nostro Paese.

La domanda che voglio porti è semplice e diretta. Tu, che stai leggendo qu esto articolo, cosa hai fatto in questo anno? Non importa di cosa ti occupi, non importa se sei ingegnere, architetto o geometra o addetto al settore!! Come hai contribuito a migliorare lo stato della conoscenza al popolo italiano?

Hai informato i tuoi clienti? 

Hai edotto sulla possibilità di scaricare ogni intervento di miglioramento ed adeguamento sismico attraverso l’uso del SismaBonus?

Hai informato il proprietario del fabbricato in cui vivi ed in cui lavori della necessità di procedere alla stesura del Certificato di Idoneità Sismica o Statica?

Ti sei preoccupato di valutare o di far valutare da esperti del settore quale potrebbe essere la sorte del tuo fabbricato qualora arrivasse un terremoto già contemplato nelle norme in vigore?

Hai paura che un sisma possa colpire anche te e la tua famiglia?

Capisco che sono domande bruttissime a cui dare una risposta. Ma, ti garantisco che tutto il territorio italiano è altamente sismico. Non vi sono e non vi saranno differenze tra un fabbricato sul Gargano ed un fabbricato a Torino. Le azioni telluriche, come già stiamo vedendo, tenderanno sempre ad aumentare di quantità. Potresti non preoccuparti soltanto, credo, se tu vivessi in Sardegna …

Prima di procedere alla chiusura del presente articolo occorre precisare la sensibilizzazione che lo scrivente ha cercato di inculcare nei sindaci del territorio in cui abbiamo sede. Abbiamo più volte, anche durante i convegni, cercato di far capire ai politici di zona della urgenza di procedere alla Mappatura della Vulnerabilità Sismica dei centri storici. Mi riferisco in particolare ai Sindaci dei seguenti Comuni: Lucera, Foggia, Biccari, Ascoli Satriano, Manfredonia … ed altri. Con il convegno già organizzato in diversi comuni dal titolo “Consapevolezza del Rischio Sismico” abbiamo cercato di far capire l’urgenza di procedere a rendersi edotti sulla necessità di procedere a vagliare il territorio, soprattutto dei centri storici, per sapere in anticipo quali potrebbero essere i fabbricati che non potranno resistere alle azioni sismiche previste dalle Norme Italiane. 

Noi di calcolostrutture.com s.r.l. abbiamo fatto qualcosa in questo anno solare:

·        12 pubblicazioni tra articoli ed e-book.

·        4 interviste su siti importanti nazionali.

·        3 uscite su giornali telematici locali.

·        3 convegni sul tema Consapevolezza del Rischio Sismico.

·        Ideazione e divulgazione de “Il metodo antisismico™”.

·        Consegna a tutti i nostri clienti della ETICHETTA CAPACITA’ SISMICA™.

·        Ideazione e divulgazione della metodologia speditiva per la valutazione della sicurezza sismica attraverso la ETICHETTA SOGLIA ATTENZIONE SISMICA™

·        Continui aggiornamenti del sito www.calcolostrutture.com  

·        Ideazione della pagina FB SismaBonus (https://www.facebook.com/bonusisma

·        Nascita di un nuovo brand internazionale.

·        Sviluppo e divulgazione della Mappatura Vulnerabilità Sismica™

Qualcosa è stato fatto … ma non è mai sufficiente a far capire a tutti l’importanza di abitare in case sicure. 

L’idea ben sviluppata ed accertata è quella di affiggere sotto ogni numero civico di ogni fabbricato la ETICHETTA CAPACITA’ SISMICA™ attestante se la struttura è in grado o meno di resistere al terremoto previsto per quel numero civico. Tutti dobbiamo sapere se il nostro fabbricato o quello del nostro vicino è in grado di assicurare la nostra incolumità.

È palese che un sistema del genere, reso obbligatorio, farebbe saltare gli equilibri attuali sul mercato immobiliare spostando il pregio dai centri storici verso la periferia. Ma, del resto, lo Stato dovrebbe prima di tutto garantire ed assicurare la Sicurezza del suo Popolo ed ogni discorso commerciale dovrebbe essere secondario rispetto alla salvaguardia della vita umana.

Sento già la tua battuta…. Attenzione che non tutti possono permettersi, soprattutto oggi, di adeguare un fabbricato! La risposta è semplice… Chi non può permettersi di sistemare la propria proprietà dovrà sottoscrivere una Polizza di Responsabilità verso Terzi in caso di crollo da terremoto. Semplice?

Resta comunque in ogni caso la PECULIARITA’ di salvaguardare la VITA UMANA.

Ultimo discorso va fatto sul sisma di magnitudo 4.0 che ha colpito Ischia. Tutti si meravigliano dei danni occorsi per un sisma così lieve, ma noi lo stiamo dicendo dal 2009 … Tutti i centri storici di tutt’Italia sono nelle stesse condizioni. Basterebbe una lieve scossa per rompere gli equilibri di tantissime città italiane. Non è più accettabile, e credo che non lo sia mai stato, che nostri cittadini perdano la vita a causa di crolli anche di strutture abusive. 

Spero vivamente di sentirti partecipe attivamente alla discussione in maniera costruttiva e critica.

Dott. Ing. Giuseppe Albano

Calcolostrutture.com