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L’impiego di materiali fibro-rinforzati può rappresentare una alternativa agli interventi tradizionali. Questi materiali, generalmente realizzati in fibre di carbonio, fibre di vetro o aramidiche, sono tenuti insieme a mezzo di una matrice polimerica che garantisce l’attivazione di caratteristiche meccaniche ottimali per l’uso strutturale, quali elevata resistenza a trazione e rigidezza in direzione delle fibre, resistenza alla corrosione e ridotto peso strutturale.
Sono presenti sul mercato sotto forma di fogli o rotoli al fine di ottenere una lunghezza che, solo teoricamente, è illimitata. Questi tipi di compositi sono caratterizzati da una elevata compatibilità co il substrato su cui saranno applicati in termini di geometria, proprietà chimiche e meccaniche.
Tutte le caratteristiche prima specificate consentono l’impiego dei materiali fibro-rinforzati in ambito strutturale per migliorare o adeguare il comportamento della costruzione soggetta ad azione sismica. Sarà dedicato nel testo un allegato che identifica e confronta diverse tecniche di intervento sui pannelli murari mediante l’impiego mettendone in risalto pregi e negatività, attraverso l’implementazione di una analisi agli Elementi Finiti al fine di studiare la variazione della risposta strutturale al variare del layout dell’intervento di rinforzo sul pannello murario.
E’ stato quindi messo in evidenza come cambi la risposta strutturale del pannello cambiano le caratteristiche geometriche del sistema di rinforzo quali la larghezza delle fasce ed il passo tra le strisce nel sistema di rinforzo orizzontale.
Particolare attenzione è stata evidenziata nel confronto tra il comportamento del pannello murario non rinforzato e rinforzato mediante l’impegno di C-FRP, in termini di modi di collasso e quadro fessurativo. Una parte del testo sarà dedicata all’analisi di strutture di culto e, di conseguenza , caratterizzate da valori artistici o classificati come monumenti.
Sarà introdotta l’analisi limite al fine di studiare il comportamento sismico delle strutture sopra definite identificando le stesse suddivise in macroelementi e studiando gli effetti indotti da azioni nel piano e fuori del piano, applicando il CAPACITY SPECTRUM METHOD.
Per ognuno di essi sarà studiato il livello di sicurezza, tenendo in considerazione quando stabilito nella linea guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale , confrontando la domanda con la capacità attraverso l’implementazione dell’analisi non lineare.
Per verificare tali strutture, esse sono state suddivise in macroelementi ed è implementata l’analisi cinematica non lineare ottenendo la curva di capacità da confrontare con la curva di domanda del terremoto in oggetto e stabilire cosi il livello di sicurezza. I risultati ottenuti sono stati confrontati con il comportamento strutturale descritto dalle testimonianze storiche, mostrando una correlazione tra i danni che si sono verificati con il passare del tempo e quelli identificati dalle analisi con un livello di sicurezza tale da poter provocare danni non trascurabili alla struttura. Come descritto dal testo normativo italiano e da numerosi articoli sopraccitato, non si tiene in conto dell’influenza dei modi di vibrare del macroelemento.