Oggetto della presente relazione di calcolo è un fabbricato agricolo da erigersi in Torremaggiore alla c.da Cisterne. L’edificio si sviluppa per due piani fuori terra più piano copertura realizzato con struttura intelaiata in Conglomerato Cementizio Armato. Le strutture di fondazione sono del tipo a travi rovesce.
 – TERRENO DI FONDAZIONE
Le indagini effettuate, mirate alla valutazione della velocità delle onde di taglio (VS30) e/o del numero di colpi dello Standard Penetration Test (NSPT), permettono di classificare il profilo stratigrafico, ai fini della determinazione dell’azione sismica, di categoria C [C – Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti].
– AZIONE DEL VENTO
L’applicazione dell’azione del vento sulla struttura si articola in due fasi:
1. calcolo della pressione Normale e Tangenziale lungo l’altezza dell’edificio;
2. trasformazione delle pressioni in forze (lineari/concentrate) sugli elementi (strutturali/non strutturali) dell’edificio.
 
– APPLICAZIONE DELLE FORZA SULLA STRUTTURA
Per ogni superficie esposta all’azione del vento si individua la posizione del baricentro e in corrispondenza di esso, dal diagramma delle pressioni dell’edificio, si ricava la pressione per unità di superficie.
Per gli elementi strutturali la pressione è trasformata in:
– forze lineari per i beam (pilastri e travi);
– forze nodali per le shell (pareti, muri e solette).
Per gli elementi non strutturali (tamponature, solai e balconi) la forza totale (pressione nel baricentro x superficie) viene divisa per il perimetro in modo da ottenere una forza per unità di lunghezza che viene applicata sugli elementi strutturali confinanti.
– RIFERIMENTO LOCALE PER TRAVI
L’elemento Trave è un classico elemento strutturale in grado di ricevere Carichi distribuiti e Carichi Nodali applicati ai due nodi di estremità; per effetto di tali carichi nascono, negli estremi, sollecitazioni di taglio, sforzo normale, momenti flettenti e torcenti.
Definiti i e j i nodi iniziale e finale della Trave, viene individuato un sistema di assi cartesiani 1-2-3 locale all’elemento, con origine nel Nodo i così composto:
• asse 1 orientato dal nodo i al nodo j;
• assi 2 e 3 appartenenti alla sezione dell’elemento e coincidenti con gli assi principali d’inerzia della sezione stessa.
Le sollecitazioni verranno fornite in riferimento a tale sistema di riferimento:
1. Sollecitazione di Trazione o Compressione T1 (agente nella direzione i-j);
2. Sollecitazioni taglianti T2 e T3, agenti nei due piani 1-2 e 1-3, rispettivamente secondo l’asse 2 e l’asse 3;
3. Sollecitazioni che inducono flessione nei piani 1-3 e 1-2 (M2 e M3);
4. Sollecitazione torcente M1.
– RIFERIMENTO LOCALE PER PILASTRI
Definiti i e j come i due nodi iniziale e finale del pilastro, viene individuato un sistema di assi cartesiani 1-2-3 locale all’elemento, con origine nel Nodo i così composto:
• asse 1 orientato dal nodo i al nodo j;
• asse 2 perpendicolare all’ asse 1, parallelo e discorde all’asse globale Y;
• asse 3 che completa la terna destrorsa, parallelo e concorde all’asse globale X.

Tale sistema di riferimento è valido per Pilastri con angolo di rotazione pari a ‘0’ gradi; una rotazione del pilastro nel piano XY ha l’effetto di ruotare anche tale sistema (ad es. una rotazione di ’90’ gradi porterebbe l’asse 2 a essere parallelo e concorde all’asse X, mentre l’asse 3 sarebbe parallelo e concorde all’asse globale Y). La rotazione non ha alcun effetto sull’asse 1 che coinciderà sempre e comunque con l’asse globale Z.

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